Dicono di me 4 - Maria Billeri - sito ufficiale del soprano italiano - official website of the italian soprano

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Dicono di lei

GBOpera
Una converszione con Maria Billeri
di Andrea Dellabianca

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Norma (2012)
-Torino, Teatro Regio
GBOPERA
Norma è una figura caratterizzata da sfumature che la rendono affascinante e contraddittoria al tempo stesso. In essa ritroviamo una sacerdotessa empia in cui si mescolano la rabbia della donna tradita in eterna lotta con l’animo della madre affettuosa: quasi un connubio tra Giulia, vestale spontiniana, e Medea di Cherubini (dalle quali derivano la matrice neoclassica ancora presente in quest’opera anche se miscelata con un gusto romantico decisamente prevalente). La difficoltà del ruolo sta nel fatto che tali sfumature caratteriali si riflettono anche nella partitura, rivivendo in analoghe sfumature musicali che si esprimono sul piano della dinamica interpretativa e vocale. Non è facile trovare una cantante che sia in grado di gestire tutto ciò con sensibilità e intelligenza artistica, ed è forse per questo che un’opera come Norma risulta essere al giorno d’oggi più famosa che rappresentata: è impresa ardua trovare un’artista all’altezza…ma non impossibile. Ne è la prova la splendida performance torinese di Maria Billeri, protagonista di un secondo cast davvero eccellente, nessun interprete escluso. La cantante ha brillato sin dal celeberrimo “Casta Diva”, sfoggiando pianissimi da brivido e un canto estremamente pulito, regalandoci un’invocazione alla luna di rara dolcezza (tributato da lunghi applausi a scena aperta) e dimostrando subito dopo di sapersela cavare anche con le agilità nella cabaletta “Ah! Bello, a me ritorna”. Il soprano pisano – che scoprii nel 2010 nel ruolo di Medea e di cui già allora ammirai il talento – ha confermato ancora una volta d’essere un’interprete eccellente. Con la sua camaleontica espressività è riuscita a rimanere credibile e convincente dall’inizio alla fine dell’opera, oscillando dalle più feroci espressioni di rabbia come nel finale d’atto “Vanne, sì, mi lascia, indegno” ai momenti più ricchi di pathos e lirismo, tra cui un “Deh, non volerli vittime” da "pelle d'oca"
Camilla Simoncini

L'opera
Si resta infatti ammirati dalla sicurezza con cui Maria Billeri sostiene la parte di Norma. [...] la voce, davvero importante (d'altri tempi, come si è soliti dire quando si pensa a voci rigogliose come la sua) [...] gli accenti drammatici sono quelli giusti e la tenuta vocale ed espressiva cresce nel corso dell'opera in termini d'intensità e partecipazione emotiva, così da regalarci una prova nell'insieme apprezzabilissima.
Alessandro Mormile

Gli Amici della Musica Net
Norma dovrebbe possedere incisività vocale, fraseggio scolpito e mobile, ricchissimo di colori, legato impeccabile, declamati energico, padronanza assoluta del canto espressivo di coloratura, in particolare dell'agilità di forza. È ovvio che all'interprete non si richieda tanto di possedere tutte queste virtù in sommo grado, ma di saper amministrare con intelligenza le proprie qualità, come fa Maria Billeri [...] un'ottima cantante che impersona una Norma di tutto rispetto, forte di una vocalità ricca, vigorosa, estremamente duttile, tale da permetterle di rispondere a tutte le sollecitazioni del podio e di imporsi con la sua lettura. Il declamato è perentorio non monocorde, anzi, il soprano, potendo contare su un mezzo d'indubbia importanza, gioca sulle dinamiche, alleggerisce e rinforza il suono di volta in volta, cogliendo accenti particolarmente felici quando sibila con ironica dolcezza “Ebbene, lo compi, e parti” o “Nel suo cor ti vo' ferire”.
L'interprete, non a caso rivelatasi due anni fa con una sorprendente Medea di Cherubini, non delude, anzi, trasforma la sua voce in un interessantissimo veicolo espressivo: ne è un esempio la filatura di “Son io” nel finale secondo, in cui la nota [...] è un suono che viene dall'anima, che non può esser morbido e dolce perché sembra sfuggire dalle labbra della sacerdotessa contro la sua stessa volontà, una confessione spontanea ma che sorprende per prima la donna, che resta attonita, stupita di se stessa, poi consapevole, pronta ad accettare con coraggio l'inevitabile conseguenza dei suoi atti, della fierezza e della forza di quel cuore tradito e inesorabilmente ancora amato. Tutto il finale assume così una luce, una profondità diversa, un senso di fatalità e di romantica ribellione insieme. Lo stesso finale e “Teneri figli”, soprattutto, confermano la capacità di legare ed esprimere un canto intimo e raccolto, mentre il duetto con Pollione le possibilità di un certo mordente nel belcanto più energico. Questo perché l'impostazione di base è corretta e [...] le permette di affrontare con sicurezza l'oneroso impegno cogliendo soluzioni felici, un'ottima costruzione del personaggio, senza cedimenti, ma con una continuità di livello assai rassicurante. I momenti migliori risulteranno poi quelli dei duetti con Adalgisa, per la perfetta sintonia con la bacchetta di Mariotti e la sua partner Veronica Simeoni, con la quale realizza tutti i colori, tutte le dinamiche suggerite dal podio esaltando lo splendore della concertazione. Oltre all'estatica bellezza dei cantabili si vorrà almeno citare il secondo verso di “Sì, fino all'ore estreme”, in cui in luogo del tradizionale rallentando abbiamo, sempre a tempo, un piano che sortisce un effetto coloristico ancor più efficace senza il rischio di leziosità e appesantimento che la variazione consueta comporta.
Roberta Pedrotti

Famiglia Cristiana
Maria Billeri, che ha raccolto per alcune recite il testimone lasciato dalla Theodossiou. [...] È stata un’emozione ritrovare la voce sostanzialmente intatta nella risonanza del timbro e nella bellezza del colore, impegnati con successo a non farsi soverchiare dalla grandezza del personaggio belliniano. Norma dunque riesce ancora ad abitare qui.
Giorgio Gualerzi


Norma (2011)
- Sassari, Teatro "Verdi"
L'opera
Venendo agli interpreti vocali, l'attesa per Maria Billeri era grande. Di fatto il soprano s'è confermata una Norma a prova di bomba per tenuta vocale, arrivando al finale dell'opera fresca come una rosa e dando la sensazione che avrebbe potuto ricantarla da capo. Ammirevole nel canto di forza, specie nel finale primo, laddove quasi tutte mostrano il fianco nell'inevitabile discesa in zona centrale e grave, ma anche elegiaca in un sognante "Casta Diva", dove il Maestro Alapont ha forse esagerato allargando i tempi, ampiamente giustificato dall'eccezionale tenuta del soprano. Più che sufficiente nelle agilità di "Ah bello a me ritorna", ha poi fatto sfoggio di autentico belcanto nell'emozionante finale, da "In mia man alfin tu sei" fino al toccante "Deh! Non volerli vittime". Mettiamo pure in conto un leggero vibratello nell'acuto, preso con fermezza nelle estreme altezze, come caratteristica, più che difetto, dell'individuabile personalità. Si aggiunga un certo compiacimento nel prendere i suoni in pianissimo, con una maestria che non è da tutte, ma che alla lunga mette a repentaglio l'intonazione, dettaglio che non inficia la prova maiuscola. Una prestazione degna di palcoscenici maggiori. Insomma, la Billeri è da seguire con interesse crescente e ci si augura di vederla più spesso sui nostri palcoscenici.
Andrea Merli

L'Unione Sarda
Apprezzata (quasi un´ovazione) la prova del soprano Maria Billeri […]La cantante toscana ha comunque mostrato adeguate estensione e coloritura per un personaggio complesso a tripla sfaccettatura: sacerdotessa dei Druidi, amante e madre. […]Particolarmente riusciti i duetti con la rivale in amore e amica Adalgisa […]e il finale con Pollione.
Giampiero Marras

Stintino Notizie.it
Il pubblico sassarese ha applaudito i cantanti in particolare Maria Billeri nel ruolo di Norma. Proprio lei ha bene interpretato il cantabile della cavatina Casta Diva, che in passato ha messo in evidenza le grandi doti canore della Callas.

Sardies.org
Venerdì sera (14 ottobre) l´Ente Concerti Marialisa De Carolis ha aperto la stagione 2011 con il capolavoro belliniano interpretato da un cast giovane, ma non per questo poco esperto. A cominciare dalla protagonista, il soprano Maria Billeri, nel ruolo si è già distinta nel 2009 a Pisa e a Como, interpretando, in differenti riprese, sia Norma che Adalgisa. […]La Billeri, voce potente e limpida, a Sassari se l´è cavata egregiamente […]complessivamente la sua performance è stata di alto livello, strappando un´ovazione al termine della rappresentazione. Ben riusciti i duetti con il mezzosoprano Veronica Simeoni (Adalgisa), soprattutto all´inizio del secondo atto.
Luca Foddai


Concerto (2011)
- Prato, 7 settembre 2011
La Nazione - Prato
Con la voce di Maria Billeri, giovane e bravissima soprano che arriva dritta dall'Arena di Verona dove ha appena vestito i panni della perfida e vocalmente acrobatica Abigaille regina cattiva in "Nabucco" e qui a Prato diventa in "Don Carlos" Elisabetta di Valois, appassionata ed espressiva regina. Soprano drammatico che alla fine riesce convincentemente a contenersi nella melodia delicata di "O mio babbino caro".


Nabucco (2011)
- Verona, "Arena"
Operaclick
Maria Billeri, che ascoltavamo per la prima volta, è un'Abigaille dai consistenti mezzi vocali, padrona di una linea di canto cristallina e di un controllo sicuro dei fiati: per noi davvero una piacevole scoperta. Buona anche la caratterizzazione del ruolo, volta a metterne in luce le ansie e le contraddizioni.
Alessandro Cammarano

Corriere del Teatro
[...] ma la cosa che più ci ha entusiasmato nella recita alla quale abbiamo assistito è stata la strepitosa vocalità di Maria Billeri impegnata nel personaggio di Abigaille, un soprano che attraversa l'intera opera senza difficoltà alcuna con un'emissione incisiva, uno strumento, il suo, che non conosce cedimento alcuno.
G. Franchini

Opera Libera
[…] l'unica luce è stata la presenza di Maria Billeri. La giovane cantante, che recentemente si è messa in luce nella produzione dell'opera Medea di Luigi Cherubini nel Circuito Lombardo, ha sfoderato una voce molto bella, pastosa e ben amministrata in tutti i registi […] è cantante da seguire con attenzione e speriamo al più presto.
Lukas Franceschini

Fucine Mute web magazine

Nei panni della controversa Abigaille si è invece calata Maria Billeri, che ha debuttato in questo ruolo  proprio nel Festival in corso. L'inesperienza che spesso si fa sentire in questi casi, non si è potuta minimamente percepire, dal momento che, nonostante la complessità del suo personaggio, il soprano di Pisa ha dimostrato di conoscerlo già molto bene, sapendone cogliere perfettamente tutte le minime sfumature psicologiche, evidenziando ciascuna di esse con stupefacente capacità espressiva e preziosa musicalità. Ha saputo regalarci piani e pianissimi lodevoli, con una delicatezza fuori dal comune che è venuta a emergere specialmente nelle arie più marcatamente liriche come "Anch'io dischiuso un giorno", per arrivare al commovente finale "Su me… morente… esanime…", che vede l'eroina spegnersi cullata dalla languida espressività del dialogo tra arpa e violoncello. Sublime in queste pagine sentimentali, la Billeri non si è risparmiata nemmeno nei momenti che richiedono maggiore polso, rivelandosi incisiva ed energica quando necessario, come nella cabaletta "Salgo già del trono aurato", dimostrando di possedere acuti squillanti e una voce dotata di grande volume.
Camilla Simoncini




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